Partendo da alcuni classici del dibattito filosofico contemporaneo (da Benjamin a McLuhan, da Deleuze a Stiegler, da Eco a Adorno, da Gramsci a Lukács, da Castoriadis a Jameson, da Ricoeur a Fisher…) e coniugando riflessione sociologica e analisi estetica dei fenomeni della cultura pop, Alfieri propone un’originale «ontologia del presente» che rivela tutta la forza fondativa di tali fenomeni, ovvero la capacità che essi possiedono di regolare e rilanciare il mondo, quello stesso mondo che si pone – più o meno ingenuamente – l’interrogativo sul loro valore espressivo, creativo, morale, ideologico. La metodologia proposta nel libro evidenzia tre piani di analisi: piano massmediale, piano stilistico-formale, piano dell’immaginario. Nella loro complementarietà, i tre livelli di indagine sono applicati nello specifico a diversi esempi provenienti dal mondo della popular music contemporanea e della serialità post-televisiva (senza escludere riferimenti al cinema e alla moda). Il risultato è la ricomprensione di alcuni concetti o parole chiave che, alla luce dei mutamenti avvenuti nell’attuale sfera massmediale, regolano più o meno consapevolmente la nostra esistenza, dal «tempo» alla «morte», da «dio» ai sentimenti e ai simboli che definiscono i rapporti interpersonali e il mondo che viviamo e «ci vive».
Alessandro Alfieri è filosofo e saggista. Docente di Teoria e metodo dei mass media, insegna in diverse accademie e istituti italiani occupandosi prevalentemente di cultura di massa, sociologia dei media ed estetica dell’audiovisivo. Autore di numerosi saggi e libri dedicati alle serie TV, al cinema e ad alcune icone della musica, tra le sue ultime pubblicazioni per Rogas Video Web Armi. Dall’immaginario della violenza alla violenza del potere (2021) e Perturbante postmoderno. Immagini inquietanti nella comunicazione e nell’arte del XXI secolo (con Chiara Gargiuli, 2022).
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