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Anno 2019: come aveva previsto Victor Hugo in Melancholia, un progresso snaturato e innaturale ha finito per dare un’anima alla macchina ed estirparla dall’uomo. Il cinema, che avrebbe potuto e dovuto essere la summa di tutte le arti, è invece divenuto strumento e complice dell’aridità finanziarizzata in cui oggi il genere umano è immerso fin quasi al soffocamento. Depauperato e deriso, il patrimonio artistico europeo è stato saccheggiato dall’industria cinematografica nordamericana e usato per condizionare e indottrinare il pubblico. Ma, mentre il nostro continente, mai come adesso vecchio, sembra non avere la forza di reagire, forse c’è ancora una speranza…
(con interviste a Roland Devolder, Giulio Sapelli, Josefina Nucci Howell, Laura Fanti, Mariano Equizzi) 

 

Fabrizio Catalano (Palermo, 14 ottobre 1975). Regista e drammaturgo, dopo aver diretto diversi documentari e cortometraggi, si è dedicato prevalentemente al teatro, riscuotendo un notevole successo di pubblico e di critica con alcuni spettacoli tratti dalle opere del nonno Leonardo Sciascia (Il giorno della civetta, Todo modo, A ciascuno il suo, La scomparsa di Majorana) e non (Amore intorno al vuoto, Dannata bellezza). È stato per tre anni direttore artistico del Teatro Regina Margherita di Racalmuto. È anche autore di due di romanzi (Una goccia d’ambra nella neve, La profanazione del pudore), di articoli e saggi brevi. Ha inoltre tradotto dal francese liriche e testi teatrali di Charles Van Lerberghe, Georges Rodenbach, Émile Verhaeren, Auguste de Villiers de l’Isle-Adam.

L'IMMAGINARIO RUBATO. Senza arte, ogni società è indifesa, di Fabrizio Catalano

SKU: 9788899700263
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